Il significato di Sostenibilità, come modernamente inteso, ha impiegato tempo ad affermarsi.Se dapprima il concetto era nebuloso e dalla difficoltosa affermazione,negli anniSettanta iniziarono i primi movimenti che portarono ad incontri tra i Paesi più industrializzati, al fine di rendere più
compatibile lo sviluppo con la rigenerazione terrestre e l’ambiente, in risposta alla nascita dell’effetto serra. Gro Harlem Bruntland,allora primo ministro norvegese,dopo una consultazione internazionale elaborò il rapporto intitolato “Il futuro di noi tutti” (Our Common Future) che introdusse il concetto di sviluppo sostenibile e che venne discusso alla 42°sessione plenaria delle Nazioni Unite del 1987.
Il rapporto mette l’accento sul fatto che l’impoverimento della maggior parte della popolazione è una delle ragioni principali dei problemi ambientali a scala planetaria, poiché è dimostrato che dove il disavanzo è maggiore, si manifestano i disastri ambientali più gravi. In seguito si susseguirono altri incontri ma i principali sono quelli di Rio de Janeiro nel 1992 e di Kyoto nel1996. Nel primo le discussioni ebbero un taglio sociale mentre nel secondo gli accordi presi vincolarono le emissioni di CO2 deiPaesi. Per quanto riguarda gli impegni per i patti di Kyoto la storia è complessa e controversa ma ad oggi sono pochi i Paesi che sottoscrissero il trattato che lo hanno rispettato,compresa l’Italia che attualmente supera il limite di emissioni di inquinanti del 19%.
Lo sviluppo sostenibile è un concetto alla base del quale si è istaurata una consapevolezza sociale che lo ha posto via via al centro delle priorità politiche.Ciò non è accaduto in tutti i Paesi poiché non sempre lo sviluppo sostenibile coincide con un vantaggio per chi specula su sviluppo e sostentamento della società. Sostenibilità è prelevare e immettere nell’ambiente il necessario per sopravvivere, lasciando a chi verrà dopo di noi la possibilità di avere le nostre stesse opportunità forniteci dalla natura.