Gruppo di lavoro Roveri, Orlandi, Ferragni.
Tema: Quale contenitore immaginare per ospitare e promuovere la cultura di una delle più antiche attività produttive?
Che si adoperi la fermentazione dell’uva o del malto, del riso o dell’orzo, dalla semplice necessità di nutrirsi l’uomo ha articolato, nei secoli, un’affascinante tradizione di tecniche e competenze, che hanno generato esperienza, conoscenza e tradizione, ma anche senso estetico, gusto e piacere.
Da oltre 80 anni collocata in una delle regioni italiane più vocate alla viticoltura, Cantina Valpolicella Negrar (Verona), si inserisce con il marchio Domìni Veneti ® fra le top label mondiali, distinguendosi per la sua produzione di eccellenza con vini celebri quali il Valpolicella, Ripasso, Recioto ed Amarone. Raccogliendo la domanda di una società sempre più attenta alla qualità della vita e dei beni di consumo, Cantina Valpolicella Negrar intende rimettere mano ai luoghi della propria filier produttiva investendo in un ambizioso progetto architettonico orientato ad onorare l’eccellente oggetto della propria attività vinicola.
Quale contenitore immaginare per ospitare e promuovere la cultura di una delle più antiche attività produttive?
La sfida è quella di trasformare Cantina Valpolicella Negrar da mero opificio a manifesto architettonico di leadership e qualità del prodotto: luogo di cultura, formazione e degustazione, ad uso di coloro i quali – da neofiti ed esperti – desiderino accostarsi ad una delle più affascinanti espressioni del sapere e dell’ingegno umano: il vino.